Contro tutte le previsioni, il secondo paese africano capace di riportare la gente al voto dopo un lungo anno di tante dispute, ha saputo anche cambiare i risultati manomessi dello scorso anno.
Contro tutte le previsioni è riuscito in pochi giorni radunare tutti i voti, a rispondere a tutte le richieste di revisione dei rapporti ricevuti dai centri elettorali.
E nella notte del 27 Giugno, annunciare al paese il nuovo presidente il reverendo dottor Lazarus Chakwera, storico leader dell’opposizione. Ha vinto, non solo con larga maggioranza, il 58% dei voti, ha superato la soglia del 50+1 dei consensi, a garanzia che è il presidente di tutto il paese e non solo di una minoranza.
È la vittoria di una democrazia che non ha usato le strade della violenza, ma la forza del voto.
Ed è incredibile che un popolo di contadini, fra cui molti analfabeti, donne e uomini abituati alla povertà fino a renderla un modo di vita, potesse scrivere una pagina di storia che diventerà memoria e verrà studiata a scuola e magari – così speriamo – diventare un’ispirazione per un continente conosciuto troppo spesso solo per le guerre, il tribalismo e la difficile coesistenza.
È una vittoria che viene da lontano e in linea con la prima transizione dalla dittatura alla democrazia nel 1994.
Anche questa volta, come allora, i vescovi cattolici avevano chiesta “Una nuova Era per il Malawi”.
Ed è veramente accaduto.
E per questo anche in questa fredda notte dell’inverno africano, sono i canti ad aspettare che nasca il nuovo giorno.
- 21 Giugno 2020 – END OF ELECTORAL CAMPAIGN.
- 23 Giugno 2020 – THE FRESH ELECTIONS IN MALAWI.
- 28 Giugno 2020 – THE RESULTS.
Oggi, domenica 28 Giugno 2020, alla capitale di Lilongwe, il nuovo presidente presta giuramento.
Ripeterà ancora le sue prime parole: “Credo in una Servant Leadership: io sono il vostro servo, di chi mi ha votato e chi non mi ha votato.” Assieme al vice presidente Saulos Klaus Chilima
Ci saranno danze e canti,ma dureranno poco.
Da lunedì in parlamento, radunato per passare la finanziaria da tre trilioni di Kwacha come voleva l’antico presidente Peter Mutharika, mandato a casa, questa volta dal giudizio severo dei suoi contadini scalzi, bisognerà ricominciare tutto daccapo e mettere al centro della finanziaria i poveri per sconfiggere chi li mantiene nella miseria.
Per fortuna si è conclusa bene questa tappa delle elezioni, perché ne è già nata una seconda molto difficile: è arrivato il Virus anche nei villaggi del Malawi e non basterà un voto ad eliminarlo.
Ci sono tutti i ragazzi di scuola a casa in una forzata vacanza che dura da tre mesi. E chissà se torneranno mai a scuola ora che sono forzati a trovarsi qualche lavoro per sopravvivere alla fame.
Possa la vittoria alle elezioni sulla corruzione di stato, ispirare i giorni a venire.
Certamente è stato un buon inizio e il Malawi e la sua gente possono sentirsi orgogliosi.
Un saluto da tutta la tribù del Malawi orgogliosa della sua storia.