Inizia il nuovo anno 2009

Come è iniziato il nuovo anno 2009

E’ iniziato pur senza troppo entusiasmo questo che e’ l’anno tanto atteso dal mondo politico del Malawi. La data importante e’ il 19 Maggio quando si
svolgeranno le elezioni parlamentari e presidenziali del paese.
Per la gente schiva alla politica delle tante promesse e pochi fatti l’anno inizia
con la fame che in alcune zone del paese e’ gia’ quotidiana pur mancando mesi
al raccolto, il colera che nella zona di Lilongwe – Kasungu in particolare ha gia’ fatto decine di morti con oltre trecento ammalati, l’economia che viene politicizzata contro gli interessi del paese: la moneta dovrebbe svalutare per aiutare le esportazioni, una mossa che il governo non vuole fare perche’ e’ l’anno delle elezioni e svalutare oltre ad essere un cattivo segnale darebbe all’opposizione il vantaggio di “comperare” i voti a basso prezzo…

Ci sono anche segnali di speranza, in particolare la pioggia che hatrasformato tutto il paese in un verde lussureggiante e con i campi che promettono bene.

Ma andiamo per ordine, o quasi:

1. LA CINA C’E’

Lo ripeterebbe volentieri il nostro carissimo vescovo Luciano Nervi, davanti alla presenza capillare della Cina di Beijin che in un solo anno, da quando e’ riuscita a soppiantare Taiwan nelle preferenze del Malawi e’ diventata il perno dell’economia.
Le esportazioni del Malawi alla Cina sono cresciute in quest’anno del 422% raggiungendo i 4 milioni di dollari.
La Cina ha acquistato 2850 tonnellate di tabacco per 18 milioni di dollari.
In cambio 25 compagnie cinesi sono presenti in Malawi…
E la Cina e’ sbarcata a Balaka…

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Non e’ molto piu’ di un campo appena fuori la cittadina di Balaka dove le Suore Canossiane hanno la grande scuola secondaria. Decine e decine di ettari di terra lungo la strada per Kainga. Il Fondo monetario di Sviluppo Cina-Africa ha iniziato la costruzione di un cotonificio che dovrebbe dare lavoro a tante persone e aiutare in particolare i coltivatori di cotone che in Malawi sono piu’ di 50 mila. Il progetto intende la prima lavorazione del cotone, la pulitura dai semi che poi dovrebbero in un secondo impianto produrre olio, e arrivare anche alla tessitura ora totalmente inesistente in Malawi che esporta il cotone grezzo.

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Nonostante la difficolta’ economica mondiale che si e’ ripercossa negativamente sulla Cina, c’e’ la promessa di continuare tutti i progetti iniziati, come la costruzione della sede del parlamento a Lilongwe la Mzuzu-Chitipa road… e tanti altri.
le promesse? Si dice in fretta di si’, ma e’ di ieri l’annuncio che il Malawi non e’ stato accettato nei paesi raccomandati al turismo cinese. Dicono che non ci sono strutture e comunicazioni…
Insomma non gli va troppo bene al turista cinese medio il piccolo Malawi.

2. ANCHE MULUZI C’E’

E cosi’ anche i suoi fedelissimi. E sono tanti anche se il nostro cerca sempre piu’ di ‘giocare in casa’ nella regione sud del paese dove le passate glorie sono ancora molto presenti. A fine mese la Commissione Elettorale approvera’ i candidati alla presidenza e solo allora si sapra’ se Muluzi potra’ competere, in quella che rimane una situazione molto confusa.

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Sono pochi i partiti che hanno fatto le Primary Elections per decidere il candidato da presentare. John Tempo e’ il candidato del Malawi Congress Party, Muluzi del UDF, mentre l’attuale presidente verra’ presentato senza che sia data la possibilita’ del voto ai suoi. Un brutto esempio per chi vuole predicare democrazia.

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Domenica a Zomba questi i fedelissimi, davvero tanti.

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E nemmeno la pioggia li ha intimoriti. Muluzi chiede al governo di dichiarare lo stato di emergenza per poter avere gli aiuti internazionali… cosa che il presidente non fara’ mai, visto che tutto il suo successo che vanta e’ quello economico che ha ristabilito il paese.
Di tutto questo basteranno comunque i mesi a venire. E lo scontro iniziera’ presto perche’ il parlamento deve presto decidere e far passare tanti progetti di legge che altrimenti si trascinerebbero all’infinito. Il primo passo restera’ ancora la sezione 65 e gia’ ci risiamo. Le tendenze autocratiche del presente partito di governo non augurano bene. Finiranno per essere davvero tanti i candidati che si presenteranno come indipendenti perche’ esclusi dalle liste di partito.

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