Vigilia della marcia di protesta


E’  arrivata la vigilia di un giorno importante: disorganizzata ma presente la voce della gente del Malawi vuole farsi sentire.
Il giorno della sfilata, della manifestazione di piazza è il 20 Luglio 2011. Non è una questione ideologica, non è l’espulsione dell’ambasciatore Britannico, non è nemmeno l’insieme di leggi passate in parlamento contro le libertà…
la ragione maggiore è che quell’autonomia economica, quella piccola sicurezza che il paese andava ricavandosi si sta perdendo giorno dopo giorno.
Io sono padrone della mia fame!
E sono in tanti a dire forte che domani in piazza ci saranno. Nelle grandi città in particolare.
è il primo test di quanto può la gente contro un governo democraticamente eletto che diventa oppressore della propria gente.

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LA REAZIONE DEL GOVERNO

Ormai si sta trincerando dietro al proprio presidente che giorno dopo giorno mostra un volto violento indegno delle gente che lo ha eletto.

Da un punto di vista di apparenza ha messo in piedi una Lezione Magistrale che terrà alla New State House iniziando alle nove della mattina. Propagandata come una lezione che vuole guarire tutti i mali del paese, la lezione parlerà della politica del paese e della sua autonomia, della sua autosufficienza e della strada economica che vuole seguire. Una lezione che comunque fatica a imporsi a un paese senza corrente elettrica, senza valuta estera e senza carburante.

Il volto peggiore comunque sta emergendo in queste ore quando uno spettacolo indegno della nazione viene offerto come monito. Sulla macchina blu del partito di governo, un manipolo di CADETS, gli squadristi di turno, con in mano i panga knife, i  grandi coltelli usati nelle piantagioni per tagliare la canna da zucchero, hanno fatto una tristissima apparizione nella centralissima Victoria Avenue di Blantyre.
Uno spettacolo che ricorda i fatti del genocidio del Rwanda nel 1994.
Mai una tale scenata era avvenuta in Malawi. Gli squadristi di proposito sono andati nei punti della città più vicini all’opposizione e si sono fatti vedere a limare i loro coltellacci branditi a monito per il giorno che sta per iniziare.


Una foto che resterà nella memoria della gente per ricordare che la violenza viene usata dal governo quando le ultime munizioni ideologiche finiscono. Un’esperienza che porterà ad altra violenza. è un circolo infinito che dovrebbe trovare nelle istituzioni, nella società civica, nelle chiese una altrettanto forte reazione che cerchi di prevenire la violenza che non ha mai ritorno.

Il Comitato delle Chiese Cristiane ha appoggiato le manifestazioni di piazza come momento importante per una nazione troppo provata da una leadership che stà portando il paese alla rovina. Chiede la protezione della polizia e chiede una manifestazione pacifica.

I segnali di questa vigilia sono però nella direzione inversa:

1. Controllo e disinformazione totale da parte della radio-TV di stato che demonizza e accusa tutti quelli che parteciperanno alla manifestazione.

2. Il Presidente che proclama pubblicamente che non chiederà mai scusa all’Inghilterra per aver espulso il suo ambasciatore e che dice forte, non ci serve l’aiuto che ora ci hanno tolto, faremo da soli…

3. Accusa diretta all’opposizione che viene giudicata responsabile di tutto quanto succederà durante la manifestazione del 20 Luglio.

4. Intimidazione e violenza diretta dal governo già prima che arrivi il giorno della marcia di protesta.
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PUBLIC   AFFAIRS  COMMITTEE

Press   Statement
Dated   :  18   July, 2011

The  Public  Affairs  Committee  would  like  to  express  its  views  on  the  forthcoming  national  protest.  As  most  Malawians  remain  enthusiastic  to   implement   a  national  demonstration, the  Public  Affairs  Committee  would  like  to  make  the  following  observations :
1.     The   widely  debated  national  demonstration   is  a  collective  effort  by  various  institutions who  believe  in  good  governance  and  wish  to  see  a  reverse  in  dictatorial  trends  that  have  gained  currency  in  the  present  regime . Various  stakeholders  have  raised  concern  over  the  deteriorating  developments  in our  political  terrain.
2.     Several  attempts  to  engage  the  higher  authorities  have  failed  to  produce  tangible  results.  Constructive  criticisms  from  the  public  have  faced  arrogance  and  personality  attacks  without  focusing  on  real  issues. This  is  contrary  to  the  peoplès  expectation  if  one  looks  back  when  Malawians  were  fighting   for  democracy  and  rule  of  law.
3.     While  Malawians  have  been  described   as  timid , we  believe  their  patience  is  slowly  thinning  out    as  they   continue  to witness  a   deliberate  disregard  to  the  calls  to  the  regime to  uphold  the  rule  of  law  in  this  country.
4.     A  part  from  negative  political  developments  faced  by  this  country ,    various  forms  of  taxes  on  basic  commodities  which  are  a  source  of  living  for  common  Malawians  contradict  the  very  notion  of  tackling  poverty  .  We  believe  that  an  economy  that  takes  away   from  the  poor   to  sustain  the  few  rich  is  a  bad  economy  no  matter  how   GDP  may  improve.
5.     It  is  being  observed  that  the  government continue  to  interpret  the  much  debated  demonstration  as  being  championed  by  the  opposition  parties. The bad  economic  and  political  situation  that   faces  the  country  affect  both  the  common  Malawians  and  politicians . Therefore, authorities  should  not  construe  the  development  as  politically  motivated  as  no  politician  from  the  opposition  parties  has   initiated  this  event .  It  is  people themselves  who  are  disgruntled   with  the  current  heavy  handed  administration that have   opted   for  a  mass  demonstration  .
6.     The  current  regime  has  to  blame  itself  for  failure  to   listen  to  the  alternative  views  of  the  people.  While  Malawians  entrusted   the  regime  with  power  to  govern, they  have  the  right  to  withdraw    if  the  trust  is  being  abused. This  could  be  in  the  form  of  asking  the  leadership  to  resign  or  to  call  for  an  early  general  election.
7.      As  a  key  institution  in  governance , our  view  is  that  the  present  regime  continue  to  lose  the  trust  from  the  public  and    the  trust  is  no  longer  sustainable  as  required  by  our  Republican  Constitution.
8.     Should  people  indeed  demonstrate, the  blame  should  not  shift  to  other  stakeholders  -for  the  regime  itself  has  failed  to  maintain  a  sustained  trust.
9.     In  view  of  this,  we  call  upon   the  Malawi  Police to  provide  security  to  all  civilians  irrespective   of  their  affiliation. The  Malawi  Army  will   also   be  expected  to  be  vigilant  for  they   have a  unique  role   to  protect  every  Malawian  irrespective  of  status.
10.  PAC  would  like  to  call  upon  all  Malawians   to  implement  a  peaceful  demonstration  on  20  July, 2011.  It  would  be  contradictory  for  PAC  to  condemn  a  mass  demonstration  given  that  within  its  mandate  the  organization  is  expected  to  uphold  and  promote  human  rights , and  a  peaceful  demonstration  is  a  matter  of  peoplès  right.

Rev  .  Mac Donald   Kadawati
Acting   PAC   Chairperson
Il PAC è stato il primo gruppo a unirsi contro la dittatura di Kamuzu Banda all’indomani della lettera pastorale dei vescovi cattolici nel 1992.

Altri piccoli segnali che dicono il presente del Malawi di oggi:

a. MACRA, l’organo responsabile delle comunicazioni sociali, in serata ha fatto visita alla stazione di RADIO MARIA a Mangochi. Hanno richiesto le registrazioni del Debating Club di Balaka dell’ 11 Giugno 2011 quando si era discusso il tema della Libertà Accademica. Hanno detto che era la State House a richiedere la registrazione di quanto era stato poi trasmesso a tutto il paese.

In quell’occasione il dibattito fatto da capi villaggio e ragazzine di scuola aveva fatto emergere fatti troppo evidenti di sopruso e imposizione dall’alto che tendeva a minare la minima libertà di insegnamento. La sua storia era stata raccontata dal tamtam che aveva presentato Jessie Kabwila-Kapasula, l’insegnate universitaria che assieme a tre altro professori è stata licenziata per aver voluto sfidare le ire di un presidente paranoico al massimo.

La registrazione ricorderà anche la domanda della ragazzina che chiedeva: “Ma chi manda la polizia all’Università?..”

b. La Vice Presidente del Paese Joyce Banda è minacciata quotidianamente di arresto… (qui alla guida del nuovo partito che ha formato).


c. Cecilia Youth Center
La storia di un oratorio che vive questi giorni di vacanza come un momento importante di crescita.
Sono quasi 400 ragazzi e ragazze, tanti anche bambini, che per un mese si ritrovano giorno dopo giorno in tante attività.

Per pura coincidenza l’uniforme che caratterizza quest’anno (E dono del Festival di Filago 2010) è dello stesso colore dei manifestanti di piazza.
Per il 20 Luglio era in programma la visita a un ponte che sotto l’impeto delle piogge era caduto. Voleva essere una lezione di come sia importante costruire la propria vita sulla roccia…
Questa uscita non ci sarà. Tutte le famiglie in coro sono venute a chiedere che nessuno esca dal centro giovanile. Certamente saranno pochissimi quelli che verranno, e come ha detto una mamma: “Abbiamo comperato tutto e per tre giorni non usciremo dalla nostra capanna..”.

Sono però in troppi a dire: “Ora basta!” Domani marceremo…
Siamo padroni della nostra fame!.

Un’avventura non facile.. la stazione TV Luntha si chiede cosa trasmettere domani?
Basterà una voce di troppo perchè la licenza televisiva venga ritirata
Eppure…
se si lascia ai “cattivi” la piazza, cosa si potra sperare per il domani?

Tante domande in questa lunga veglia di un giorno importante. Solo la partecipazione può salvare il paese.
Il Tamtam chiede il vostro ricordo e la preghiera per un paese che vuole vivere oltre gli imbrogli della politica.

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