La rivoluzione egiziana, speranza di pace e sviluppo

IL NUNZIO APOSTOLICO ALLA MISNA: “MOMENTO STORICO, SIA TAPPA VERSO PACE E SVILUPPO
“E’ un momento storico per il paese, speriamo che questo costituisca una tappa in direzione di una nuova epoca di pace e prosperità per il popolo”: lo ha detto alla MISNA monsignor Michael Fitzgerald, nunzio apostolico al Cairo. “Sono passato alcune ore fa nei pressi di piazza Tahrir, dall’altra sponda del Nilo – continua il nunzio – ho visto un’aria di festa, quasi da partita di calcio, senza toni aggressivi, ma con tante bandiere al vento. E’ stata una protesta di giovani, è vero, ma in piazza sono scese anche le famiglie, le donne, le persone di ogni età. Tutto l’Egitto ha fatto sentire la sua voce”. Alle parole del nunzio fanno eco i boati, gli applausi, i fischi, le urla della folla in festa a piazza Tahrir, le cui immagini sono trasmesse in diretta dalle televisioni di tutto il mondo. Mubarak è già lontano, a Sharm el Sheikh. “L’auspicio – conclude monsignor Fitzgerald – è che si apra ora una fase politica con uomini capaci di rispondere alle esigenze della popolazione, di riportare la calma e migliorare la situazione del paese risolvendo i problemi che hanno portato milioni di persone a scendere in piazza”.
Agenzia MISNA (EGITTO – 11/2/2011 17.31)
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I MISSIONARI DEL CAIRO: “LA RIVOLUZIONE COMINCIA ORA”

“Stamattina una processione infinita di gente diretta a piazza Tahrir, davanti la sede della televisione di Stato e la residenza presidenziale, ora una festa altrettanto infinita per dare sfogo ai tanti giorni di protesta che hanno portato alla caduta di Hosni Mubarak”.
Raggiunto dalla MISNA nella casa dei missionari comboniani a due passi da piazza Tahrir, padre Luciano Verdoscia racconta “il momento storico” di un paese guidato alla riscossa da giovani nati e cresciuti sotto la presidenza Mubarak. “Ho incontrato molti giovani in questi giorni – continua padre Luciano – che hanno sottolineato proprio questo fatto: non aver conosciuto altro, se non questa realtà”. Da qui, sottolinea ancora il missionario, “è partito il cambiamento, da questa voglia di nuovo e libertà che è andata crescendo nei giorni andando oltre le previsioni, sorprendendo il regime, le opposizioni, gli altri paesi”.
Partecipare alle manifestazioni di piazza, aggiunge l’interlocutore della MISNA, significa andare a una festa: “Ad eccezione dei momenti di tensione e degli scontri, gli egiziani hanno mostrato il loro carattere, la loro personalità e c’è stato un orgoglio diffuso a veder trasformare il proprio paese in questo modo”. Secondo il missionario è stata ancora una volta, come successo in Tunisia, una rivoluzione condotta anche grazie ai nuovi sistemi di comunicazione, a internet, all’aria nuova che si respira nel mondo arabo. “Dopo la Tunisia, l’Egitto – conclude padre Verdoscia – ma contrariamente a Tunisi, il Cairo è uno dei centri nevralgici del Medio oriente e ciò che avviene qui può avere influenze determinanti in tutto il mondo arabo”.
Agenzia MISNA (EGITTO 11/2/2011 18.39)

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