Tamtam Gennaio 2010

Un anno di tante attese. Un anno che già dall’inizio presenta molte difficoltà per il Malawi e la sua gente.

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In particolare la stagione con piogge che arrivano a intermittenza e non bastano ad assicurare un buon raccolto.
Tante zone del paese stanno già per essere dichiarate aree di calamità naturale…
Cerchiamo allora le notizie buone…

1. La festa del Cecilia Youth Center

Il centro giovanile sta diventando sempre più una realtà importante per i ragazzi e i giovani del nostro villaggio.
La grande capanna che li riunisce giornalmente in tante attività di studio e ricreazione, ha un momento importante il sabato con la celebrazione eucaristica aspettando la domenica quando l’incontro è alla chiesa grande di Balaka dove è iniziato l’anno di preparazione del Giubileo 2011.

La forza della partecipazione dei ragazzi riesce ad essere sempre a fare nuovo anche il senso di partecipare. I tamburi che accompagnano i canti, oggi si sono accompagnati al canto del Gloria a Dio… l’Alleluya… con il suono della wuwuzela, la tromba che sta invadendo l’Africa in questo anno
che vedrà il Sud Africa ospitare il campionato del mondo. Non è facile da suonare e potrebbe ‘suonare’ irriverente alla celebrazione?
Eppure si accompagna ai tamburi con la gioia della festa e canta la partecipazione e l’incontrarsi tra le tante tribù che si sentono a casa nella capanna della preghiera. Non è facile essere giovane nel continente Africa. Essere giovane oggi è una sfida talmente grande!
Sono i giovani della generazione dell’AIDS, degli orfani e della solitudine e della paura anche di incontrarsi e aprirsi alla vita.
Ragazze africane che sanno che il comportamento più a rischio HIV è  proprio quello di sposarsi. Inoltre, la povertà del paese non riesce a motivare la serietà e l’impegno nello studio e nel lavoro… E’ molto difficile essere giovani in Africa. E lo vediamo anche al centro giovanile quando i ragazzi più grandi
spariscono e cercano altrove di vivere. L’emigrazione diventa l’alternativa anche se non la risposta.

All’offertorio hanno portato un calciobalilla nuovo fiammante, donato proprio al centro giovanile.
La missione tutta vuole farsi vicina e accompagnare i giovani del Malawi.
Aiutarli a credere in loro stessi, essere creativi e pensare grande, mentre restano radicati al presente. Come fare il possibile che tutto questo non resti una stagione che svanisce all’alba?
Come dare continuità dando la possibilità a questi giovani di passare da spettatori ad attori…
Le tante  domande che fanno l’impegno della missione in tutti i paesi del mondo.

2. Il Ritorno della Fame?

Per quasi tre anni il Malawi ha predicato al mondo che aveva sconfitto la fame. La carta vincente di questa vittoria è stata la distribuzione massiccia di fertilizzante.
Acquistato sul mercato internazionale ad alto prezzo è stato distribuito quasi gratuitamente a un milione di persone. Non sempre la distribuzione ha raggiunto chi era più bisognoso, ma il miracolo c’è stato. Un miracolo parziale perché, se questa generosità ha fatto vincere al presidente Bingu wa Mutharika le elezioni politiche, ha spinto il paese alla deriva, senza più valuta estera per far crescere l’economia, lasciandolo letteralmente a piedi, senza più soldi per comperare il diesel e la benzina.
Quest’anno poi il fertilizzante non basta. La mancanza di piogge sta distruggendo quanto era stato seminato in tante aree del paese.
In alcuni posti hanno già ripiantato più volte il grano che è il cibo base dei 13 milioni di abitanti, ma ormai con poche speranze.
Il calore del sole in questa estate africana senza pioggia ha fatto morire tutto quanto era spuntato.

La risposta dell’Africa?

Questo e’ il nostro villaggio e questo l’albero degli incontri importanti. Sono i momenti di crisi che vedono tutti radunati alla sua ombra.

Oggi si sono radunati tutti i capi villaggio, tutti gli anziani, e sono venuti anche da lontano.
Il grande capo, quelo che viene chiamato la Traditional Authotithy che nella nostra zona ha il nome di Nsamala, e presiede una grande zona che comprende gran parte del distretto di Balaka ha chiamato tutti a raccolta. Prima che la situazione sfugga di mano e inizi la caccia alle streghe, a chi viene accusato di avere il potere di fermare la pioggia e venga anche fisicamente giustiziato (purtroppo un sistema molto presente in tempi di calamità’) ecco il ritorno alla tradizione.
Davanti a tutta la gente, ai piedi del grande albero, il grande capo Nsamala si è asperso con l’acqua del sacrificio. Gli antenati sono stati chiamati perché assistessero a questa pubblica domanda di perdono e richiesta di purificazione.

Coì anche i capivillaggio più importanti come Mponda e Sosola. Una domanda di perdono e di riconciliazione tra i living-dead, gli antenati che sono i viventi, e la loro tribù e villaggi di oggi. Abbiamo sbagliato. Veniamo al grande albero per chiedere e domandare aiuto. Non veniamo mai a ringraziare.
Oggi promettiamo un grande sacrificio nelle stagioni a venire, dopo il raccolto. Oggi inviateci la pioggia o i vostri figli moriranno.

Sono stati soprattutto gli anziani, le persono più vicine al regno degli spiriti, a fare la preghiera.
Il capo villaggio è autorità publica e leader religioso nei momenti difficili.

Segno particolare è stato l’aver messo tutti i vestiti  al contrario.

Poi la grande processione fino al fiume Rivirivi. Il fiume che spesso è causa di inondazioni perché Napolo, il grande serpente delle montagne a volte si precipita fino al lago dove vive la sua compagna, e nella foga invade e distrugge.

Al fiume è stato un lavaggio generale. Tutti hanno dovuto entrare in acqua in questa aspersione generale.
Che gli antenati sappiano che chiediamo perdono. La pioggia è la nostra vita e quella dei nostri figli.
Non vogliamo ritornare alla fame quando per mesi non c’era nemmeno più la speranza di sopravvivere.

E poi il ritorno a casa. La notte la pioggia è venuta. Come capitava con le preghiere delle “rogazioni” quando la chiesa accompgnava le stagioni dei suoi contadini e si faceva voce delle loro preghiere. Queste sono le “rogazioni” del Malawi in quest’anno difficile.
Perché dopo quella prima notte le piogge non sono più venute e ricomincia la paura per il domani.
Agli orfani dell’Adozione a cui le famiglie dell’Adozione hanno  mandato il fertilizzante, si è preferita la distribuzione di grano prima che le scorte finiscano.
Il governo ha confermato di avere scorte a sufficenza, ma non sono in tanti a crederci, soprattutto se le piogge dovvessero arrestarsi.

3. La notizia del giorno

Il presidente del Malawi Bingu wa Mutharika, 76 anni compiuti e in carica fino al 2014, si risposa.
Nel 2007 sua moglie Ethel Mutharika, aveva sofferto gravi problemi di salute e la pressione irregolare l’aveva portata via. Il paese aveva pianto per un mese il lutto, la First Lady, veramente amata dalla gente.
Dopo mesi di continua negazione da parte della presidenza, ora è venuto l’annuncio ufficiale. Il presidente ha scelto come sua sposa Callista Chaponda, (ex ministro del turismo e dei parchi naturali, che nelle ultime elezioni era stata sconfitta nel suo distretto al sud del Malawi – la scorsa settimana era stata nominata High Commissioner in Zimbabwe) ed entrambi sono cattolici. Il fidanzamento ufficiale saarà il 14 Febraio, nella festa di San Valentino, mentre il matrimonio sarà il Primo Maggio 2010, festa dei lavoratori.
I commenti della gente sono molto positivi: era troppo solo a 76 anni e aveva bisogno di qualcuno che gli fosse vicino. Il matrimonio forse lo aiuterà ad essere più sereno.
Invece di continuare a mettere in prigione i suoi oppositori, inventando ogni volta dei colpi di stato inesistenti, andrà più spesso al lago a riposarsi. Così almeno per metà anno le feste dovrebbero tener occupato le discussioni tra la gente senza fare troppe domande sulla situazione economica pericolosa che il Malawi sta attraversando.

Oltre il matrimonio di stato, restano i veri problemi economici che sono sfuggiti di mano alla presidenza che gode comunque di uno strapotere sempre più vicino al grande predecessore, il dittatore Kamuzu Banda.
Si attende per il 10 febraio la decisione del Fondo Monetario Internazionale di concedere un aiuto triennale al Malawi. Senza questa immissione di soldi reali nelle casse della Reserve Bank of Malawi, e peggio ancora senza gli aiuti da parte della comunità Europea e internazionale, aiuti promessi ma ora sospesi in attesa della risposta da parte del IMF, il Malawi da solo arriverebbe appena al 50% della finanziaria che ha passato in parlamento. Non si riesce ad immaginare cosa potrebbe essere senza questi aiuti che vanno, anno dopo anno, direttamente nelle casse dello stato.
Questa è la vera povertà di un paese che deve restare con il fiato sospeso almeno per un altro mese.

4. I giorni dell’aggiornamento

Come ogni anno la comunità dei missionari monfortani ha trascorso una settimana di studi che aiutino la missione ad approfondirsi e motivarsi.
La lettura attualizzata dei Salmi è stato il tema scelto e presentato da padre Giovanni Rossetto a cui va  tutto il nostro grande grazie.

Riassunto nel dono presentato da padre Mario Belotti, superiore delegato dei Monfortani del Malawi.
Una maternità e una ri-creazione del mondo e della vita che è dono e ci fa parte del ‘divino’

E l’augurio che vogliamo presentare  nella speranza di ricevere “Che possa piovere!”

E’ la preghiera che chiediamo anche ai lettori del TamTam di Gennaio.

Generalmente le piogge vanno da Novembre a Marzo…
Quest’anno in tanta parte del paese non sono ancora giunte… Restiamo in ascolto della risposta
alla preghiera agli spiriti dei vivebt.

Zikomo kwambiri!

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