Una via crucis che continua

23 Marzo 2009
Carissimi della missione del Malawi

In attesa della Pasqua, continua un vero cammino di sofferenza per la missione di Balaka.
Purtroppo tanti dei nostri racconti parlano quest’anno del dolore di chi perde un figlio, un fratello, un compagno di viaggio.
Triste è poi questo stillicidio di ragazzi troppo giovani che vengono a mancare quando più la loro presenza è necessaria.
Questa volta è l’improvvisa malattia di Emmamuel Frank, il figlio cresciuto alla missione dove suo papà da sempre lavora come cuoco, e anche per questo conosciuto da tanti che passano alla Montfort Missionaries House in Balaka.
Dicono che in Malawi l’età media si arresta a 37 anni.
Emmanuel avrebbe compiuto solo i 19.
La fotografia fatta da padre Luigi Gritti lo ritrae nel 2003.


La sua malattia viene ad allungare la lista di giovani che in pochi giorni o anche poche ore soccombono a quello che continuiamo a chiamare malaria, ma di cui sappiamo troppo poco.


Alla missione era da sempre stato il responsabile del gruppo dei chierichetti e capitano della loro squadra di calcio, e così l’hanno voluto ricordare i suoi compagni: con la sua tunica a ricoprire i fiori posti sulla bara.

Nel più triste dolore di chi accompagna un figlio, la santa messa con il padre Luigi Fratus, parroco della missione e padre Angelo Assolari ha ripercorso questa quaresima che ci tocca sempre molto da vicino e chi chiede di sperare oltre quanto gli occhi possono vedere.

L’hanno poi portato i compagni di scuola.
Frequentava l’ultimo anno delle scuole superiori alla Saint Luis Montfort Secondary della missione.


Quarto di sette figli, era per la sua serietà visto come il più grande, quello che avrebbe sostenuto anche i fratelli più piccoli.
Sua sorella ha pianto tutta la sua anima nell’accompagnare suo fratello.


E da casa l’hanno portato al suo villaggio di origine da dove viene sua mamma.

Al villaggio di origine, Ngomano, oltre il fiume Liwawadzi, sulla strada per Toleza, il corteo lunghissimo ha fatto sosta.


Portato sulla gheneza, la lettiga dei funerali, hanno continuato a piedi fino nel folto del bosco dove c’è il cimitero.


Padre Angelo ha presieduto le esequie.


E ancora una volta a seppellire il dolore…

La signora Mayi Silvio, con il gruppo infaticabile delle donne sempre presenti a permettere di vivere la sofferenza con molto conforto, ci permette di sperimentare ancora come la vita è il valore primo.


E le tante preghiere per questa famiglia così provata.
Qui il papà Frank, sostenuto dai suoi cari.

Cosa è successo. Perché in 24 ore si muore in ospedale in Malawi?
Perché gli ospedali sono lazzaretti, perché i dottori vanno all’estero, perché le medicine scarseggiano.
E le analisi sono ancora un lusso per ospedali privati.
Ricoverato all’ospedale di Balaka per un attacco di Malaria con forti sintomi di disidratazione
durante la notte ha perso troppo sangue e domenica mattina, 22 Marzo, Emanuel Frank è inspiegabilmente morto.
Restano troppe domande senza risposta anche in questa storia di sofferenza per il chierichetto della missione, il figlio che avrebbe terminato gli studi e aiutato i suoi fratelli e sorelle a crescere.
A Pasqua il Tiyeni Tisewere, l’oratorio del Cecilia Youth Center, canterà ancora il gospel Yesu Munthu Watsopano.
Mancherà la sua voce anche se sappiamo che c’é un grande coro in Paradiso che lo aspetta.

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