Rapporto Caritas sui conflitti dimenticati

“La povertà rende i paesi più vulnerabili sia alle calamità naturali che ai conflitti bellici”: ha iniziato con queste parole il suo intervento per presentare la terza ricerca dedicata ai conflitti dimenticati nel mondo don Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana.
Intitolato “Nell’occhio del ciclone”, lo studio realizzato da Caritas italiana in collaborazione con le riviste ‘Famiglia Cristiana’ e ‘Il Regno’ si è concentrato sulle guerre provocate dai cambiamenti climatici in corso, l’inquinamento e la scarsità di acqua potabile, la minore produzione di generi alimentari e l’aumento costante delle migrazioni. Secondo gli autori della ricerca, i conflitti nel mondo sono diminuiti negli ultimi dieci anni (erano 24 all’inizio del 2008), ma sono aumentati quelli interni ai singoli stati: nel decennio tra il 1990 e il 2000, 17 dei 33 paesi più poveri del mondo hanno subito guerre civili.
Le situazioni di conflitto ed emergenza umanitaria, si afferma nello studio pubblicato dalla casa editrice il Mulino, si fanno sempre più complesse e spesso “si combinano disastri naturali, violenza e guerra”. I conflitti per l’acqua e per il petrolio ne sono un esempio eclatante, come avviene in Niger, Mauritania, Mali, Etiopia. La ricerca Caritas ha inoltre realizzato un sondaggio sulla popolazione italiana, da cui si apprende che il 20% degli italiani non è in grado di indicare alcun conflitto armato del pianeta degli ultimi cinque anni: vengono rimosse guerre come quella in Iraq, in Afghanistan e in Palestina; rispetto alla stessa rilevazione effettuata nel 2004, la percentuale di oblio aumenta di ben tre punti. “Data la complessità dello scenario – ha concluso don Nozza – appare sempre più necessaria un’azione attiva, tenace, concreta e operosa, da parte di tutti, nessuno escluso: la sfida è troppo importante, perché qualcuno si nasconda, si defili, si sottragga alle proprie responsabilità personali e collettive, anche solo delegandole, cedendo all’inerzia, o peggio, all’indifferenza”. [MV][CO]

Agenzia MISNA – SUD DEL MONDO
16/1/2009

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