CECILIA YOUTH CENTER nell’anno triste del covid-19

Carissimi Dario, Paola, Agnese e la grande famiglia di Cecilia, 
che da 15 anni ha creato uno spazio e sostiene un programma di tante attività alla missione di Balaka.
Questo è il saluto dall’Oratorio di Balaka, dopo sei lunghi mesi senza poter frequentare la scuola.

Il CECILIA YOUTH CENTER NELL’ANNO DEL COVID-19

In Malawi l’invasione del Corona Virus ha stravolto – come in tutti i villaggi del mondo – programmi e attività a cui ci si era abituati. 
La chiusura della scuola per sei lunghissimi mesi, in particolare, ha obbligato a reinventare tutta l’attività del Centro Giovanile.
La difficoltà di avere dei volontari dall’Italia per condividere tante attività educative, i lunghi mesi senza un’attività che riempisse le giornate, la necessità di un accompagnamento e importante e un punto di riferimento…
I genitori stessi si sono sentiti incapaci di impegnare i figli in un’alternativa al programma scolastico così che un’infinità di studenti vagavano per i villaggi perché a casa i grandi, papà e mamma, dicevano: ”siamo stanchi di voi”. Mai come in questi giorni il Cecilia Youth Center è stato importante e una vera ancora di salvezza.
E questo il riassunto delle tante attività organizzate per sei mesi di studio, lavoro, aiuto ai più poveri, preghiera.. e anche tanti pasti condivisi.

Sei Mesi di Oratorio Quotidiano
La storia del Malawi a confrontarsi con la presenza del Covid-19 è iniziata male, con la chiusura immediata delle scuole prima ancora che ci fosse un solo caso positivo. Cinque milioni di studenti si sono trovati nei villaggi senza nulla che occupasse le loro giornate. Mentre le prime settimane sembravano una vacanza gratuita, lentamente si è fatto spazio la noia infinita che per i ragazzi è diventata una punizione da cui scappare. In Malawi il governo ha anche tentato di imporre immediatamente un lockdown che era la condizione per ricevere aiuti dalle grandi organizzazioni internazionali. Ed è stata la società civile e ribellarsi. Il Malawi come altri paesi africani che basano la loro economia su una agricoltura da villaggio, fatta di scambi in natura e un piccolo commercio giornaliero data anche la mancanza di una possibilità di conservazione dei prodotti agricoli, a fermare anche un minimo lockdown.
Le chiese sono state ufficialmente chiuse, limitando la presenza prima con 10 e poi cento persone presenti.
Più passavano i giorni e niente succedeva, si è ritornati alla normalità.
Poi sono stati ricacciati a casa dal Sud Africa migliaia di Malawaiani emigrati e senza nessun visto di entrata nel paese, Tantissimi positivi vista l’altissima diffusione del Virus nelle città del Sud Africa con 600 mila casi. Il Malawi non è riuscito a garantire nessun controllo di chi tornava e anche dove avevano rizzato tende per la quarantena, sono scappati tutti per tornare ai loro villaggi. E così è iniziata la diffusione del Virus in Malawi. Ma il Cecilia Youth Center non è mai stato chiuso anche solo per un giorno.
Letteralmente il Cecilia Youth Center ha inventato tutto quanto poteva. Ed è tutto riassunto nel murale del Cecilia 2020:

  • seguire giornalmente il programma scolastico via radio e portarlo anche sulla montagna del Chaone e Chikala agli oratori della montagna
  • creare lavori che permettessero un minimo guadagno per sopravvivere
  • aprire una scuola di cucito per preparare le mascherine da distribuire gratuitamente
  • offrire pasti per tutti, i più piccoli in particolare
  • iniziare nuovi modi di studio consegnando ogni settimana un libro nuovo da leggere a casa e premiando la migliore relazione con una coppia di anatre germano o galline di razza diversa venute dall’Italia
  • impegnarsi nel costruire una casetta per una nonna che viveva senza un riparo.

Momenti dell’Avventura del Cecilia Youth Center nell’anno del COVID-19

L’attività più importante è stata lo studio.
La Library del Cecilia Youth Center ha organizzato tanti modi per leggere, studiare continuare a imparare, con la radio, portando a casa i libri, proponendo mock exams, regalando ai compiti migliori anatre e quaglie da allevare a casa. 

La distanza sociale: impossibile in Africa perché la loro forza è proprio l’unità.

La scuola di agricoltura, prima all’oratorio dove imparano l’irrigazione a goccia, e poi a casa recintando un pezzo di orto con la zanzariera smessa per salvare dalle capre quanto viene seminato.

Banane e papaye.

La costruzione della casetta per la nonna poverissima è stata anche un’opportunità per ragazzi e ragazze di diventare muratori… hanno impastato e cotto i mattoni, raccolto sassi per le fondamenta e sabbia al fiume. Ancora due settimana e sarà completata.

La scuola di cucito sostenuta da San Marino for the Children, prepara le mascherine per tutti i ragazzi e gli orfani dell’Adozione.

Sei mesi di lavoro per i più grandi.
per guadagnarsi qualcosa che li permetta di ritornare a scuola.

La preghiera sempre all’aperto.

I tanti pranzi hanno fatto dell’Oratorio del Cecilia quasi un ristorante.
L’impegno era di sostenere la salute con un buon pasto, forse più importante del lavarsi le mani e delle mascherine.

Ma anche un buon piatto di cavallette…

È stato un lungo cammino che ha coinvolto tante persone, impossibili da ricordare tutte.
La grande Tribù degli amici di Dario e Paola che da sempre sostiene l’Oratorio di Cecilia.
E tante, tante persone che hanno raggiunto e toccato la vita di queste centinaia di ragazzi e ragazze.
E dopo sei mesi ripetono… non si è ammalato nessuno al Cecilia Youth Center.

Settembre 2020: Oggi ricomincia la scuola in Malawi.

Iniziata il 7 Settembre per i ragazzi della Terza Media e Quarta Superiore fino al completamento degli esami di stato, riapre poi per tutti il 12 Ottobre. Così verrà completato l’anno scolastico che terminerà il 13 Dicembre, per poi riaprire il nuovo anno scolastico a Gennaio 2021.
L’impegno è di usare tutte le raccomandazioni che tengano lontano il Virus e permettano un ritorno alla vita normale dei villaggi della savana. Abituati a lottare contro la malaria endemica e il colera e l’HIV i ragazzi del Malawi non hanno paura e sanno di riuscire anche questa volta.

Un grandissimo GRAZIE è per il Cecilia Youth Board of Governors: il comitato che raduna due genitori, due insegnanti, un capo villaggio, gli educatori e il responsabile dell’Agricultura e padre Anthony – missionario Monfortano del Malawi e garantisce mese dopo mese, il coordinamento dell’Oratorio.
Quando le scuole erano state chiuse tanti si aspettavano anche la chiusura del centro. Con tanta attenzione, valutando tutte le iniziative sono riusciti a tener vivo i sei mesi che hanno fatto crescere tanti giovani e ragazzi che non dimenticheranno mai questa esperienza che li ha portati a vincere anche il virus.

Una piccola storia africana che vuole augurare tanto successo a tutti gli studenti che in Italia e nel mondo ritornano a scuola.
E vi racconteremo ancora dell’Oratorio del Cecilia Youth Center e di come il vostro aiuto ha permesso un vero miracolo.

Padre Piergiorio Gamba
15 Settembre 2020 

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