TAMTAM DELLA PASQUA 2020

Lontanissimi nella savana africana, eppure conosciamo tutte le vostre storie e la vostra Pasqua da reclusi.
Ammiriamo il vostro coraggio e la vostra resilienza, che è la forza della sopportazione, e ci fa paura quanto state vivendo soprattutto perché tutti dicono che è l’unico modo per sconfiggere il virus della corona.
Chiusi in casa è una strada impercorribile per i paesi africani che basano gran parte della loro cultura, il vissuto quotidiano, l’economia agricola … proprio sul viaggio,”sull’Io sono perché noi siamo” e le migrazioni continue fino anche a vere migrazioni che nemmeno i confini tra gli stati ha fermato? 
La divisione in paesi con un nome e una bandiera hanno fatto molto per fermare le migrazioni, ma la povertà rimane la causa maggiore di tanti spostamenti fino alle disperate traversate del Mediterraneo.
Così quando diciamo “Forza Italia!” è più un messaggio per i nostri giorni africani quando ancora non sappiamo come prepararci ai mesi che verranno.


Covid-19 
Anche noi in Malawi stiamo imparando a fare i conti con il virus che sta cambiando la vostra vita. In Malawi in particolare sono ora contati i primi tredici casi di persone con l’infezione. Se può sembrare insignificante questo dato è un segnale pericoloso di un’invasione che è ormai presente. Con 16 persone riconosciute positive e almeno quattro centri funzionanti per il test per una popolazione di 18 milioni di abitanti, il Malawi si prepara a combattere l’epidemia. Sfortunatamente le persone arrivate dal Sud Africa e messe in quarantena sfuggono anche dai centri dove sono mandati anche perché la multa è di Malawi Kwacha 50 (fifty) o un centesimo di 1 euro… così dice un antico decreto mai aggiornato.
Attualmente tutte le scuole sono chiuse, e per le festività della Pasqua, anche le chiese avrebbero dovuto chiudere, poi il ministero della salute ha rimandato tutto  a Mercoledì 15 Aprile quando le nuove restrizioni verranno annunciate e anche messe in pratica. Finora rimane il minimo segnale che si riduce a lavarsi le mani con il sapone che rimane disponibile solo all’11%della popolazione, la distanza da mantenere soprattutto in occasioni di raduni che non possono superare le 100 persone.
Le mascherine sono presenti da tante parti, ma oltre ad essere usate male la gente sa poco del loro riutilizzo.
Mentre la struttura sanitaria del Malawi, che pure è capace di controllare la malaria che rimane la causa maggiore di morti e il milione di sieropositivi che ricevono regolarmente gli antiretrovirali, è totalmente impreparata al Covid-19, il personale medico soprattutto le infermiere sono in sciopero per chiedere sia la possibilità di protezione anche minima e un’indennità per il rischio a cui vanno incontro. Lo sciopero è rientrato in attesa di una risposta da parte del ministero che in settimana  prima del 17 Aprile, promette di procurare le tute di protezione e arruolare 168 dottori visto che attualmente sono obbligati a 60 ore settimanali di lavoro invece delle 42.5 riconosciute. 
In attesa di risposta è anche la promessa di fare uscire tanti carcerati con sentenze minori, nel tentativo di decongestionare le prigioni che sono delle vere mine vaganti e potrebbero portare a una vera strage considerando che i 15 mila carcerati sono più del doppio della capacità di accoglienza delle carceri. Parte delle promesse del presidente sono anche i 2000 infermieri da essere presi in servizio e lo stesso numero invitati anche dal Ministero della Salute


L’avventura del Covid-19 per il Malawi comincia domani, quando il ministero della salute parla di 21 giorni di lockdown del paese seguendo l’esempio dei paesi vicini.
Il blocco del paese, se confermato, rimanderà anche le elezioni presidenziali del 2 Luglio 2020.
Un’altra storia importante che meritava una stagione diversa, ma questo è il lamento di tutti i paesi del mondo aggrediti dal coronavirus.
 
La nostra Pasqua
Nel Limbo che è stato il Malawi fino ad oggi, ora comincia una nuova storia. 
Il problema più serio è tutto  legato alla povertà del paese.
L’Africa sud-Sahariana ad eccezione del Sud Africa, già paga grandemente le conseguenze del Coronavirus con un grande impoverimento che anche qui fa arretrare l’economia in modo drammatico. L’Africa è rimasta negli anni la sorgente di materie prime e prodotti non lavorati. Solo per dire del piccolo Malawi i suoi Prodotti come Cotone, Tabacco, Tè e Zucchero vengono esportati sui mercati della Cina, Europa e America, i paesi più provati dall’epidemia. Il Malawi spera di aprire l’asta di vendita del tabacco il 20 Aprile… ma chi potrà essere presente? Senza questa vendita sarà la fame ad aggredire il paese.
Solo il 20% della popolazione in Malawi ha un lavoro retribuito. La chiusura delle scuole, piccole industrie causerà una recessione mai vista in tanti anni sia pure di povertà. Un grande aiuto a questi paesi viene dalle rimesse monetarie della diaspora, i tanti africani che vivono all’estero dove attualmente sono loro stessi precari…
Questa situazione ha definito il lockdown con un documento (a fine pagina – è comunque ancora un draft da discutere) con tantissime eccezioni.
 
Questo stravolgimento dei piccoli passi fatti verso un’autosufficienza del paese, fa più paura del Virus che ha causato tutti questi danni.
In questa situazione la gente ha chiesto di poter fare Pasqua, di pregare e di riaffermare la loro fede già grandissima. 
E così è stata tutta la Santa Settimana. Senza processioni e in rispetto a quanto il governo ha chiesto, ma presenti perché loro sanno che Dio non li abbandonerà.
 La loro esperienza viene da grandi sofferenze che risalgono alla tratta degli schiavi, al colonialismo, alla dittatura fino ad approdare alla democrazia che si è trasformata in una fabbrica della corruzione di stato.
Per questo anche oggi cantano la Pasqua e sanno anche danzare la loro preghiera. E se a nord del mondo dopo aver proclamato che “Tutto andrà bene” ora ci sono molti dubbi e in tanti dicono che è solo un augurio di buona volontà, per l’Africa il “Tutto andrà bene” è più vero dei respiratori e delle mascherine e dei tamponi… che comunque non ci sono. Di otto diocesi in Malawi, solo la diocesi di Zomba ha cancellato le celebrazioni religiose della Santa Settimana, e la gente si è sentita abbandonata o comunque non è stata una loro scelta.
Il lockdown del paese, la chiusura in zone rosse… rimane impensabile anche se è una storia tutta da raccontare a cominciare da martedì quando il governo avrà presentato le sue direttive.
 
PALM SUNDAY – FESTA DELLE PALME 2020

HOLY THURSDAY – GIOVEDÌ SANTO 2020


GOOD FRIDAY – VENERDÌ SANTO 2020

HOLY SATURDAY – SABATO SANTO 2020

EASTER SUNDAY – DOMENICA DI PASQUA 2020

Il nostro villaggio – Il Cecilia Youth Center 

LA BIBLIOTECA DEL CECILIA YOUTH CENTER 
nel vuoto delle scuole chiuse ogni lunedì da un libro di lettura che deve essere riconsegnato il venerdì assieme a un riassunto e risposte a tante domande. Quattro premi vengono distribuiti ai due migliori ragazzi e due ragazze. Il regalo è uno dei risultati della nostra fattoria: due anatre particolari che all’inizio erano arrivati come uova che
Dario e Francesca ci hanno mandato quando gli aerei ancora volavano.
Un incrocio tra anatre germano e bellissime anatre bianche. Nella speranza che le scuole riaprano presto, ogni settimana saranno distribuite 8 anatre fino a 80.
L’unica raccomandazione è che siano anatre da allevamento. 


Mercoledì 15 Aprile ci sarà poi la raccolta del granoturco e dei girasoli che i ragazzi avevano seminato.
Vi invitiamo tutti! sarà una grande festa, sempre con le mascherine che la tayloring school prepara e la distanza da mantenere…
Nei nostri villaggi non manca la risposta degli stregoni al Coronavirus.
Ecco la pubblicità del Dottor Zizimba con tanto di numero di cellulare per le chiamate urgenti.

Non aspettatevi comunque l’ambulanza o la Protezione Civile! 


Dal Malawi padre Piergiorgio Gamba

13 Aprile 2020


 

 
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