Il TAMTAM della SOFFERENZA

6 Settembre 2014

Il TAMTAM della SOFFERENZA
per la morte delle due sorelle SUOR MARGHERITA RAVELLI e
SUOR ANNA MARIA GUIDOTTI

Le giornate che cominciavano ad allungarsi e il caldo del pomeriggio sembravano annunziare la nuova stagione che avrebbe portato le piogge nei mesi a venire, poi improvvisamente è tornato l’inverno, si è fatto buio in pieno giorno.

Così il TamTam della missione vive il silenzio che si e’ abbattuto forte sulla comunità delle SACRAMENTINE SISTERS, la famiglia religiosa venuta da Bergamo al servizio prima della Diocesi di Mangochi a Namwera – Ulongwe – Monkey Bay con il vescovo Alessandro Assolari, poi capace di una presenza importante a Ntcheu nella diocesi di Dedza prima di estendersi al Kenya e alla Tanzania.

Una presenza molto significativa nel campo della formazione della gioventù e delle ragazze in particolare; una presenza importante per tutta la chiesa con il suo richiamo alla vita eucaristica, l’adorazione continua vissuta e condivisa con i poveri.

Questa grande famiglia religiosa stava vivendo una tappa importante: cinque giovani ragazze dei diversi paesi dell’Est Africa avevano completato il noviziato e offrivano la  loro vita al servizio della missione. La Madre Generale sarebbe stata vicina a questo passo in avanti veramente significativo perche’ aiuta la chiesa d’Africa ad essere missionaria, in questo anno cosi’ importante per i paesi dell’AMECEA, dell’Est dell’Africa che fanno proprio il mandato della Nuova Evangelizzazione.

Giovedi’ 5 Settembre due Suore italiane partivano da Ntcheu per raggiungere l’aeroporto di Lilongwe: con loro una giovane suora del Kenya. Alle porte della capitale un minibus impazzito si e’ scagliato contro la loro auto ed e’ stato il buio. Le due suore non avrebbero raggiunto in vita il Kamuzu Central Hospital mentre per la giovane suora cominciava un calvario di sofferenze lunghe da rimarginare. L’impatto era stato cosi’ violento che altre quattro persone a bordo del minibus avevano perso la vita.

Non riusciamo nemmeno a proporre le immagini delle auto che si sono trasformate in bare. Solo raccontiamo alla missione e ai suoi volontari quanto erano belle le suore che ci hanno lasciato.

SUOR MARGHERITA RAVELLI

SUOR MARGHERITA RAVELLI

SUOR MARGHERITA RAVELLI

Una montagna di tenerezza – la chiamava Umberto, volontario in Malawi.
Aveva una parola e un sorriso sempre e per tutti. Infaticabile nonostante gli anni che il suo impegno costante sembrava cancellare.

Di lei e della sua presenza il ricordo e’ unanime: “Subito mi è tornata in mente la sua gioia, la voglia di fare, l’orgoglio nel far vedere la missione di Ntcheu a tutti i visitatori.I suoi grandi abbracci sono indimenticabili. Nel dolore dobbiamo però pensarla nell’abbraccio dell’ Amore di Dio che sarà più grande e affettuoso del suo. Mai avrà trovato delle braccia così grandi da abbracciare. Vi sono vicina nella preghiera e nel ricordo. Pepani”

Queste immagini la ritraggono dentro alla prigione di Ntcheu dove stava aiutando perche’ venisse costruita una cucina che potesse assicurare almeno un pasto al giorno ai carcerati. Qui dentro aveva portato i giovani visitatori di padre Cucchi per chiedere anche il loro aiuto.
Era la miglior autista della comunita’ e fin da ragazza sapeva riparare anche i trattori. Poi era partita missionaria… Il suo sorriso, e la sua mancanza, lascia un vuoto profondo.

SUOR MARGHERITA RAVELLI

SUOR MARGHERITA RAVELLI

 

 SUOR ANNA MARIA GUIDOTTI

SUOR ANNA MARIA GUIDOTTI

SUOR ANNA MARIA GUIDOTTI

SUOR ANNA MARIA GUIDOTTI, venuta da Roma alla missione  del Malawi, dottoressa di professione,  e’ stata l’anima al servizio di tanti ospedali in diverse diocesi.
Un’ansia di fare e essere sempre piu’ presenti accanto agli ammalati l’ha sempre spinta oltre fino alla sua nuova missione a Dar es Salaam in Tanzania dove stava facendo ritorno.

SUOR ANNA MARIA GUIDOTTI

SUOR ANNA MARIA GUIDOTTI

Nella notte a preparare la dolorosa celebrazione che raccogliera’ la comunita’ cristiana alla missione di Ntcheu, abbiamo dovuto riscrivere tutto il testo.
Tutte le nostre preghiere funebri erano sempre state per una sola persona che ci lasciava.  Anche nei diari della missione, anche negli anni che vedevano  giovanissimi missionari portati via dalla malaria o dal tifo, non c’era mai stato un funerale che allineasse piu’ feretri davanti all’altare.
E riposeranno fianco a fianco nel grande spazio a ridosso della missione di Ntcheu che le Suore Sacramentine hanno trasformato in un centro educativo di altissimo livello capace di dare speranza ai giovani del Malawi.
Qui le giovani suore africane faranno la loro professione religiosa nei prossimi giorni per trasformare anche questa sofferenza in una resurrezione.

E’ tutta la chiesa del Malawi ad accompagnare le Sacramentine Sisters.

E’ tutta la comunita’ che piange le sue missionarie che hanno saputo dare un volto materno al vangelo annunciato in parole e opere.

La missione di Ntcheu e’ sul versante opposto della montagna di Nzama dove nel 1901 erano giunti i primi missionari Monfortani.

 

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