15 agosto 2011

Il Malawi che cambia

La giornata di ferragosto non fa parte di un calendario di ferie estive ed è un normale giorno lavorativo. Cosi però solo in apparenza, perché subito sotto la facciata c’è un paese che cambia. Lo dice chiaramente il nuovo calendario che la gente sta imparando a memoria.

La prima data è stata quella del 20 Luglio 2011, quando le manifestazioni di piazza hanno lasciato sull’asfalto 19 morti uccisi dalla polizia di Stato.

La reazione internazionale ha fortemente isolato il paese che oltre alla mancanza di elettricità, diesel e di moneta estera ora ha anche avuto una prima svalutazione del 10% della moneta locale, il Kwacha. I prezzi sono immediatamente cresciuti e così anche la protesta sta raggiungendo la maggior parte della popolazione.

Da qui la seconda data importante, il 17 Agosto 2011.

Una veglia infinita

Gli organizzatori delle manifestazioni demonizzati dal governo e dalla campagna portata avanti dalla radio e televisione di stato, stanno dando prova di attenzione e creatività. Le marce di protesta sono difficili da controllare e lasciano troppi spazi all’infiltrazione del governo e del partito di governo in modo particolare. I negozi assaltati e gli incendi, da qualsiasi parte siano venuti non hanno aiutato e convinto la gente del Malawi. Gente laboriosa capace di una grande pazienza e attesa, la popolazione ha sempre scelto di aspettare così come fanno gli agricoltori che attendono anche otto mesi per la prossima stagione delle piogge. In questa situazione segnata da una provocazione strafottente da parte del governo che per vincere anche questa seconda “insurrezione” ha pagato anche 60.000 kwacha (250 euro) tutti i poliziotti del livello più basso, per garantirsi “un lavoro ben fatto”. C’è chi parla della presenza di squadre di polizia dello Zimbabwe, un paese amico personale del presidente del Malawi, con una polizia che ha dato prova di imprigionare tutto un paese e per anni infiniti. Il buon lavoro da compiere è quello di rendere impossibile ogni manifestazione il 17 Agosto.


Callista Mutharika, la nuova moglie del presidente è andata ben oltre la sua posizione accusando l’opposizione e le organizzazioni non governative di minare l’economia del Malawi giungendo fino a imprecare “Go to Hell!”


La parola d’ordine è “Change! è ora di cambiare!”

Questa parole sta sempre più comparendo, anche se mai in un discorso pubblico per paura dell’accusa di tradimento o di incitazione all’insurrezione.


L’assalto alle vetrine è stata una delle realtà della manifestazione del 20 Luglio 2011

Perché una tale paura delle manifestazioni di piazza?

Il presidente Bingu wa Mutharika a 77 anni sta dando prova di totale incapacità politica di dialogo con l’opposizione e con gli stessi 2.9 milioni di voti che gli hanno dato il 75% dei seggi in parlamento. Nonostante la stragrande maggioranza, a distanza di due anni dalla sua elezione, è l’involuzione economica a contare. La povertà crescente che ormai ha raggiunto tutti i livelli della popolazione: gli ospedali senza medicine (sempre più capita che anche le operazioni cliniche vengono interrotte per mancanza di corrente con l’impossibilita di trasportare i pazienti per mancanza di diesel per l’ambulanza) e i maestri che non sono pagati da mesi, le tasse eccessive, i prezzi in forte rialzo, tanti prodotti sempre più introvabili o a prezzi raddoppiati (un sacco di 50 Kg di cemento costa 3.500 kwacha (15 euro) un litro di diesel anche più di 400 kwacha (2 euro)…

L’aver scelto di abbandonare totalmente l’aiuto dei paesi donatori in questi anni di difficoltà economica internazionale rimane incomprensibile, anche se l’autosufficienza è un ideale da inseguire … ma tenendo sempre presente una real-politicking che dovrebbe insegnare una massima valutazione prima di cambiamenti strategici anche minori. Permettere il dissenso e la critica non fa parte della politica del presidente che negli ultimi giorni le ha tentate tutte: si è trascinato in diverse aree calde della capitale Lilongwe a ripetere la litania delle sue accuse all’opposizione. “Se andate in strada dovrete confrontarvi con me, perché sarò lì ad aspettarvi… con la polizia e anche con l’esercito”. La presidenza ha tentato tutte le carte a sua disposizione: una commissione di dieci membri per il dialogo. Una commissione con il vescovo anglicano Rev Malango e altri figuri che non convincono perché loro stessi sono parte del problema più che del tentativo di soluzione.

La Veglia: una risposta

Così è nata una proposta alternativa. Invece di un corteo per le città, sarà un raduno in un posto preciso, lontano dalla zona commerciale anche se vicino e visibile. La manifestazione, totalmente pacifica, sarà caratterizzata dal colore rosso e dalla Veglia programmata per 48 ore continue, fino a che il presidente dia una risposta a quanto è stato presentato il 20 Luglio come richiesta da parte della popolazione a proposito dei mali sociali che vengono sminuzzati in tante specifiche domande che hanno al centro la situazione economica.

Dopo le 48 ore, se nessuna risposta verrà data, inizierà la veglia ad oltranza. Il 18 Agosto poi un grande incontro sostenuto da tutte le chiese allo Njamba Freedom Park di Blantyre, lo stesso dove Giovanni Paolo II aveva celebrato la messa nel 1989 ed era poi diventato il centro di tutte le manifestazioni che avevano portato al ritorno alla democrazia nel 1994 e che recentemente è diventato un “santuario” per i cattolici.

Lo stesso 18 Agosto all’università di Zomba ci sarà una manifestazione che vuole ricordare che, pur essendo stata riaperta l’università, solo il 20% delle lezioni sono riprese.

La veglia rimane ancora una proposta per le grandi città, anche se viene estesa ai piccoli centri dove la gente viene invitata a radunarsi davanti alla sede del District Commissioner (il sindaco). L’invito è di portare cibo e vestiti per la notte, come si fa per le veglie per i morti quando tutto il villaggio si raduna e passa la notte a cantare attorno alla capanna del funerale.


Il Balaka Debating Club: un discorso dal basso come scuola di democrazia!


Finalmente vede la partecipazione di giovani e donne


di insegnanti e personaggi famosi come Billy Mayaya

ma anche di preti e sisters, capi villaggio e studenti, impegnati nel coscentizzare la gente a prendersi le proprie responsabilità.

Nel nostro piccolo villaggio di Balaka il messaggio passa di bocca in bocca.

Il Debating Club al suo ultimo raduno di sabato 13 Agosto ha promesso di non nascondersi come era stato per il 20 Luglio. Così è stato anche l’appello di Lucius Banda che in occasione del Giubileo degli orfani il 14 Agosto, ha invitato i giovani a partecipare il mercoledì 17.
Riuscirà la gente a vincere la paura e la ritrosia al confronto?
Il successo della veglia potrebbe essere la fine di Mutharika ormai spiazzato dall’impoverimento eccessivo del paese in pericolosa discesa senza ritorno, senza un vero ribaltamento della situazione.


Anche la festa del Giubileo degli orfani era decorata di tanto colore rosso

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warning – attenzione!

Voleva essere solo una reazione di protesta agli squadristi del partito che avevano intimorito la gente sfilando con i panga knife per la città di Blantyre. Era solo un disegno non pubblicato nè stampato.

Eppure è bastato per avere la polizia segreta a bussare alla porta, chiedere conto del disegno e confiscare il computer…

Quando abbiamo chiesto: “ma come avete potuto averlo se era un documento privato”?

“Questo è il nostro lavoro” – è stata la risposta, prima di prendere il computer…

un segnale che anche il controllo della posta privata e-mail è al massimo.

Il messaggio delle chiese protestanti e della chiesa cattolica per la veglia di preghiera:

RESS STATEMENT

A NATION SEEKING GOD’S INTERVENTION IN FORGIVENESS, RECONCILIATION AND PEACE

The Church leaders of the Episcopal Conference of Malawi (ECM), the Malawi Council of Churches (MCC), Seventh Day Adventist (SDA) Church, together with the Moslem Association of Malawi (MAM), have jointly organized a National Day of Prayers which is scheduled for Tuesday, 16th August, 2011 at COMESA Hall in Blantyre.

The Prayers will be a moment of reflection on the turn of events surrounding the July 20, 2011 public demonstrations. What was supposed to be a peaceful demonstration regarding economic and governance issues was marred by court injunctions, violence, loss of lives and looting. In order to avoid further loss of life and damage to property, the Mother Bodies have been compelled to organize the National Day of Prayers.

The details of the prayers are as follows:

Theme: A Nation Seeking God’s Intervention in Forgiveness, Reconciliation and Peace

Venue: COMESA HALL-Blantyre

Date:    Tuesday, August 16, 2011

Time:    10.00 am

We are therefore kindly calling upon All Religious Leaders, Government Leadership, All Leaders of Political Parties, Civil Society and Human Rights Groups, Members of the International Community, Academia, Traditional Leaders, Youth Groups to grace this prayer service by coming in large numbers.

The Churches, Dioceses, Parishes, Religious Congregations, Denominations of Member Churches, Moslem Members, the public, people of good will and media houses are all requested and encouraged to publicise the event and participate in the Prayers. This is a rare opportunity where all faith leaders have united for a noble action of calling for God’s intervention in the challenges facing our country.

As a God-fearing Nation we are all encouraged to “Pray at all times”(1 Thess. 5: 17).

11th August, 2011

Signed by:

Rev Fr. Emmanuel Chimombo    Rev Dr Osborne Joda-Mbewe

Deputy Secretary General ECM    General Secretary MCC

Sheikh Dr. Salmin O.J. Omar    Pastor Frackson Kuyama

Secretary General –MAM    President SDA, Malawi

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Il messaggio del console italiano:

A tutti i Connazionali presenti in Malawi.

“Si ricorda a tutti i connazionali presenti sul territorio del Malawi che, all’approssimarsi della data del 17 agosto, per la quale è stata fissata la ripresa della protesta di piazza, dovrà esercitarsi la massima cautela.

In particolare, già a partire dal 16 agosto si consiglia di monitorare attentamente la situazione e valutare con attenzione l’opportunità di lasciare la propria abitazione.

Nel caso di una ripresa dei disordini si raccomanda di restare in casa, di evitare comunque gli assembramenti e ridurre le uscite allo stretto indispensabile.

Si raccomanda inoltre di immagazzinare sufficienti scorte alimentari per i giorni dal 16 in poi, assicurandosi anche di avere sufficiente disponibilità di benzina o gasolio per le auto e di credito telefonico.

Eventuali situazioni critiche potranno essere riportate al Consolato Onorario a Lilongwe ai recapiti in calce.

In caso di grave emergenza si potrà anche fare riferimento ad una qualsiasi Ambasciata o Consolato dell’Unione Europea (Germania, Irlanda, Regno Unito) per la necessaria protezione consolare.

L’Ambasciata d’Italia a Lusaka ed il Consolato Onorario di Lilongwe proseguono nella costante ed attenta osservazione della situazione in collaborazione con l’Unita’ di Crisi del Ministero degli Affari Esteri a Roma.

PS. Acclusa lettera con Numeri di Emergenza

Cav. Eugenio Sabelli

Italian Honorary Consul in Malawi

P.O. Box 40
Lilongwe
Malawi

Tel: +265 (0) 1753047 – 1752953 Direct Line: 1753087
Mob: +265 (0) 888822346
Fax: +265 (0) 1752984

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