Manifestazione del 20 luglio 2011

Il Tamtam di Luglio rischia di diventare famoso e la data più importante e proprio il 20 di questo mese.
Per quel giorno e stato dato l’appuntamento per la prima manifestazione generale nelle maggiori città del Malawi: Blantyre, Zomba, Lilongwe e Mzuzu.

Ormai
già allo stremo anche la pazienza e la sopportazione proverbiale del Malawaiano capace di ripetere l’antico proverbio O saukasatopa (Il povero non si stancanon serve dire sono stanco, perché tanto nessuno ti ascolta) o anche Akapolosakwiya (Lo schiavo non si arrabbia) non resta che andare in piazza.

Il Tamtam ha atteso in vano che uno spiraglio di miglioramento della conduzione della cosa pubblica. Purtroppo proprio non e successo ed e ormai una discesa a picco del paese. 

Manca la corrente elettrica per oltre sei ore al giorno e questo sarà fino a Dicembre per poi riprendere a Gennaio e per un intero anno. Manca il diesel e la benzina che si compra a mercato nero al doppio del prezzo raggiungendo anche i due euro al litro. Da lunedì 18 il costo dei giornali raggiunge i 200 kwache perché e stata aggiunta una tassa del 16.5 per cento su ogni pubblicazione… Il cibo poi aumenta giornalmente così come i trasporti sempre più cari.

E questo e il grido del Malawaiano che nel mezzo della strada:

Ci saranno le manifestazioni

Ci sarà la Lezione Pubblica

In Malawi va male!”

La Public Lecture e quanto di meglio la presidenza del paese intende offrire. Lo stesso giorno delle manifestazioni, alla stessa ora il presidente Bingu wa Mutharika offrirà una Lecture, come la voluta chiamare, una lezione cattedratica per spiegare la sua visione politica ed economica del paese, del perché tutto va a rotoli, ma lui e in controllo. A una persona affamata, ma anche a chi per giorni interi ha fatto la fila per un litro di benzina… l’ultima cosa è proporre una lezione. 

La vignetta comunque dice bene anche la risposta della gente che vive nella paura queste giornate. Chiusa nelle loro casa la gente non sa cosa fare o dire. Sembrano ritornati i giorni prima del 1992 con la lettera dei vescovi o del 1993 ai tempi del primo referendum democratico. Non c’è mai stata una guerra, la gente non ama il confronto e meno ancora sfidare l’autorità… per questo si trincerano nel silenzio.

Ma questo non basterà perché il degrado economico e solo all’inizio e non farà che peggiorare.

Difatti…

Il primo segnale e stato lo scontro per la Libertà Accademica: dopo quattro mesi di chiusura dell’università dall’inizio di Luglio alcuni professori sono ritornati in classe cosi come parte degli studenti. Purtroppo il confronto non è stato risolto ma solo imposta una riapertura dell’università. I professori che sono stati licenziati non possono tornare a scuola e la presidenza ha buon gioco a dividere lo staff universitario.

Questi saranno gli eroi di domani, per oggi sono abbandonati a loro stessi

la protesta intanto cresce anche se sotterranea con la gente che promette di marciare contro il governo e il presidente che con i suoi libri si prepara a insegnare del perché di questa situazione

il colore ufficiale per mercoledì e il rosso: di tutte le forme e di tutte le misure per dire basta 


c’è anche tanta letteratura che viene distribuita sottobanco.

il 20 Luglio, Un Nuovo Malawi e possibile!

Mancanza di carburante, di valuta estera, di libertà di stampa e di espressione, manca l’acqua nelle città in particolare, le tasse non sono proporzionate alla situazione della gente, manca elettricità, sono stati scacciati i donors-paesi che hanno da sempre aiutato il Malawi, il sistema giudiziario viene manipolato con l’introduzione di leggi contro la gente, e poi non ce libertà accademica…

un rosario troppo lungo che rischia questa volta di portare a gravi conseguenze.

Il Malawi nei mesi scorsi aveva espulso l’ambasciatore britannico (una mossa voluta dal presidente contro il parere di tutti), poi cera stata quasi una ricucitura voluta soprattutto dal Malawi viste le conseguenze pesanti a cui andava incontro.

Ora la risposta dell’Inghilterra e ufficiale: interruzione totale degli aiuti, non verrà inviato nessun nuovo ambasciatore e non si richiede un ambasciatore del Malawi a Londra, Assieme all’Inghilterra ce poi tutto il mondo occidentale e in particolare il Fondo Monetario Internazionale che accusa il Malawi di troppe insolvenze e di non seguire il programma accordato…

Una tale reazione e certamente in linea con accordi bilaterali che tendono a far coincidere l’offerta di aiuto con una conduzione della cosa pubblica in linea con la giustizia, il rispetto dei diritti umani e le libertà riconosciute, da convincere i cittadini d’oltremare che con le loro tasse pagano questi aiuti. Viste le scelte fatte dalla presidenza del Malawi (leggi a raffica contro la libertà di informazione, di appello in tribunale, di libertà di stampa..) e difficile non accettare la reazione dei donors in particolare in questi tempi di crisi economica internazionale.

e difatti il documento legge:

I poveri del Malawi e i cittadini Britannici che pagano con le loro tasse gli aiuti, sono stati traditi (dal governo del Malawi). In queste circostanze e impossibile giustificare l’aiuto che veniva dato per la finanziaria generale del Malawi”.

 

E così non resta che la Protesta.

I problemi economici, le relazioni tra paesi donatori e paesi che ricevono gli aiuti sono certamente al centro di tante tensioni.

Certamente la situazione attuale del Malawi e le scelte della presidenza hanno una lunga storia e non sono frutto solo di un incidente diplomatico.

L’Africa di questo ultimo decennio ha visto una crescita superiore al 6%, un livello che nemmeno il mondo occidentale riesce a mantenere. Le materie prime in particolare stanno attirando tanti possibili investors. Tra questi la presenza della Cina che ha creato una competizione capace di rendere più aggressivi i contratti. Da sola la Export-Import Bank of China ha dato più prestiti del fondo monetario Internazionale all’Africa. La Cina ha promesso di raddoppiare quanto già da mentre troppo spesso le promesse dell’occidente rimangono parole vuote… (come gli incontri dei G8 l’hanno mostrato). Le condizione ideologiche, politiche e istituzionali stanno cambiando molto in fretta e anche se finora l’unità africana, economica e politica, non ha ancora raggiunto quanto sperava, ci sono possibilità di emergere dalla dipendenza del passato.

Il grande problema di continuo dibattuto e legato al concetto di ownership dello sviluppo, chi guida, sceglie i punti da seguire e valuta le scelte e gli accordi da fare…insomma chi e il padrone..

Bingu wa Mutharika si e forse sentito troppo sicuro o forse perché crede solo a se stesso e trova nel presidente Robert Mugabe dello Zimbabwe un modello che lo ispira…

Si sente ancora al comando ed e pronto a fidare tutti: chiama stupidi quelli dell’opposizione cosi come i suoi cittadini a cui rinfaccia di non credere alla sua sapienza nel campo economico. Usa tutti e tutto (il giornale di oggi presentava un parallelo … dicendo che usa le persone e le butta via come si fa ..con un condom usato – fantasia degli scrittori.. ma anche stanchezza nei riguardi di una povertà che riporta indietro il paese).

Gli inviti al patriottismo, all’obbedienza, all’intimidazione che parla di assetto di guerra da parte della polizia di stato. Questo il clima di questi giorni di vigilia.

Dopo l Ambasciata Americana che manda un segnale di allerta ai suoi cittadini presenti in Malawi, questo il messaggio del 17 Luglio agli Italiani in Malawi, del Console Italiano a Lilongwe.

Buongiorno a tutti,

Sono state indette (ma non autorizzate) da alcuni Partiti di Opposizione, Manifestazioni per dimostrare contro l’ operato del Governo, per il Giorno 20 Luglio, in tutte le principali città del Malawi.

Si avvertono tutti I Residenti Italiani in Malawi di prendere precauzioni riguardanti la Sicurezza Privata.

l’Ambasciata d’Italia in Lusaka ed il Consolato Onorario in Lilongwe saranno a disposizione per qualsiasi evenienza.

I recapiti del Consolato Onorario sono inseriti di seguito e quelli dell’ Ambasciata sono nell’ allegato incluso.

Saluti

Cav. Eugenio Sabelli


I proclami si fanno sempre più sentire (sempre con l’antica bandiera del Malawi) anche se per tutta risposta il governo ha organizzato oltre alla lezione del presidente anche una contro-marcia di protesta contro chi si oppone al presidente. Ce quindi una volontà precisa di creare lo scontro e la possibilità di aggredire sia l’opposizione che i semplici dimostranti da parte della  polizia.

e il tamtam fa eco sia alla paura della gente che alla necessita di fermare quanto prima questa invasione incostituzionale di una presidenza ormai fuori strada e contro i propri cittadini.

 Il 20 Luglio diventa allora un obbligo essere presenti.

Vestiti di Rosso… come dice il manifesto:

Se sei un direttore, o lavori nella polizia o nell’esercito o un civil servant e come tale non puoi partecipare alla manifestazione… manda il tuo cuoco, il tuo giardiniere a manifestare per te.

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